“Si, un po' conosco le tradizioni dell'Oriente, milady...” disse annuendo Altafonte ad Altea, per poi aprire la porta e far segno alla donna di precederlo “... quanto al vostro debito, ritenetevi libera da esso... mi donaste una rosa al chiostro e dunque vantate voi un credito verso di me. Perchè come recitava un poeta, con un fiore si può barattare il mondo intero.”
E appena furono in casa, si presentò a loro un'anziana governante.
“Desiderate?” Chiese lei.
“Ho saputo” fece Altafonte “che questa casa è stata messa in affitto.”
“Si, certo.” Annuì la governante.
“Benissimo.” Sorrise il cavaliere. “La prenderò io in affitto. A chi devo rivolgermi?”
La donna allora pregò Altafonte di seguirla, mentre Altea attese nel grande salone.
Da circa una mezz'ora il cavaliere ritornò.
“Tutto è stato deciso, milady.” Fissando Altea. “La casa è nostra. Ne prenderete possesso subito.” Indicò poi la governante. “Madama Irene si occuperà di voi. Naturalmente casa mia sarà sempre aperta, milady.” Baciandole la mano. “Anzi, non ci sarà bisogno che avvisiate prima. Potete venire quando vi va. Magari mi farete visita molto presto. Ora perdonatemi, ma affari urgenti mi reclamano.” E andò via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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