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Vecchio 11-10-2013, 16.11.51   #648
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Perfetta, direi.” Disse Roberto aiutando Clio a salire in carrozza. “E poi avere un'accompagnatrice così affascinante rende di sicuro più piacevole questo bucolico soggiorno che ci aspetta.”
La vettura così partì e lasciò in breve la città.
Le tenere colline che circondavano le sue mura, oltre la conca che accoglieva la capitale, subito avvolsero la carrozza.
L'aria fresca, l'odore di pioggia che ancora rendeva intriso quello scenario, gli alti cipressi, le sparute abitazioni che frastagliavano quel panorama e poi quello sterminato mare di colline che si apriva fino a perdersi all'orizzonte, sul quale, tra le nuvole lontane, si stagliavano le sagome di torri e borghi che parevano quasi incantati, rapirono quasi la vettura.
Alla fine, la carrozza imboccò una stradina che serpeggiava tra viti e poi andava quasi a svanire in un campo di girasoli, risalendo poi una collinetta, sulla quale sorgeva un bel casale rustico.
I colori erano di un pastello chiaro, con uno steccato che circondava un ampio spiazzo, sul cui lato destro fioriva un bel giardino molto curato.
Le stalle, il forno e il pozzo coperto arricchivano infine lo spazio che precedeva l'abitazione.
La carrozza giunse davanti all'ingresso e subito fu accolta da alcuni cani che correvano ad abbaiare verso di essa.
Poi dal casale uscì un uomo.
Era magro e piccolo di statura.
“Salute a voi.” Scendendo dalla carrozza Roberto ed aiutando Clio a fare altrettanto. “Sono il conte Fiosari e questa è mia cugina, lady Clio... cercavamo messer Duon...”
“Io sono Censone.” Disse l'uomo. “Domestico e aiutante di messer Duon. Ora egli non è qui, ma fuori per una battuta di caccia. Potete accomodarvi ed attenderlo, signori.”
Roberto annuì e con Clio seguirono Censone in casa.
“Censone...” mormorò pianissimo Roberto all'orecchio di Clio “... un nome davvero appropriato...” facendole poi l'occhiolino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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