Uscii per strada quasi sospinta da Jacopo...
vedevo che era arrabbiato, nervoso, potevo sentire la sua irritazione chiara come se me l’avesse gridata.
Dalla soglia, lanciai un’ultima occhiata nella chiesa, nel buio dell’interno, quasi mi aspettassi di vedere qualcosa... qualcuno... ma tutto taceva in quella oscurità, tutto era immobile... e per un attimo pensai quasi di aver sognato, pensai di aver immaginato quella voce, quelle parole, quella mano...
impercettibilmente, dunque, strinsi di più la rosa.
E solo quando, infine, padre Roberio chiuse il portone alle nostre spalle, mi ritrovai in strada.
Vidi Jacopo chiamare a sé alcuni soldati...
“Stai esagerando!” dissi quindi “Ho qui il cavallo con cui sono venuta e sono perfettamente in grado di tornare a casa da sola... non ho bisogno della scorta armata, Jacopo... cosa ti aspetti che mi succeda in pieno giorno per le vie di Sygma?”
Lo osservai per un attimo, era scuro in volto.
Per un attimo fui tentata di porgli quella domanda che mi frullava per la mente da quando avevo parlato con Sara... mi chiesi se ne avrei avuto il coraggio... poi decisi che non lo avrei avuto.
Senza aggiungere altro, quindi, mi diressi verso il cavallo con cui ero arrivata... era ancora legato ad uno degli anelli incastonati al muro di un palazzo lì di fronte...
lo sciolsi, presi le briglie e salii in sella...
“Credo che dovremmo parlare, Jacopo...” dissi allora “Sono stata dai de’ Binardi e ci sono molte cose che vorrei tu mi spiegassi! Questa sera! Non tardare!”
Poi, senza aspettare i suoi soldati, voltai il cavallo e partii al trotto, diretta a casa.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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