Capitolo VII: Il duello
“- Per che ragione volete uccidere Ole Andreson? Che cosa vi ha fatto?
- Non ha mai avuto nemmeno l'occasione di farci qualcosa. Non ci ha neanche mai visto.”
(Ernest Hemingway, Gli uccisori)
Così Talia, in sella al suo cavallo, lasciò Santa Felicita e ritornò a casa.
Qui attese il ritorno di Jacopo per parlargli.
Ma un'ora dopo, una carrozza si fermò davanti al cancello del loro palazzo.
Poco dopo, una domestica avvertì Talia che vi era una visita.
Si trattava di Sara de' Binardi.
La ragazza appariva pallida e avvilita.
“Milady...” disse “... abbiamo... abbiamo saputo cosa sta per combinare Francesco... quel pazzo ha sfidato a duello il conte Fiosari... domani dovranno battersi all'ultimo sangue... è... è terribile... Francesco non sa usare nessuna arma... mio padre è disperato e lo sta cercando ovunque... abbiamo provato a casa di parenti e di amici, ma non riusciamo a trovarlo... ma il vero problema sarà farlo desistere dal suo proposito... quella testa dura non ascolta nessuno... in passato solo nostro fratello riusciva a tenerlo a bada... ma dopo la sua morte Francesco è diventato ancora più ribelle... vi prego... aiutateci... siamo disperati... preferirei vederlo in prigione... almeno non sarà costretto a battersi...” e scoppiò in lacrime.