“Francesco è sempre stato irruento, lo sai...” ribattei “Ma questo non fa di lui quel famoso ladro né un disturbatore pubblico! Jacopo, tu sai che morirà se combatterà quel duello... pochissimi in città potrebbero tener testa alla spada di Roberto Fiosari... e Francesco de’ Binardi non è di certo tra questi. Ed il fatto che... che duellare sia una consuetudine tra i nobili non ne fa di certo un’occupazione dilettevole... non ne fa un qualcosa di moralmente corretto... e di certo non ne fa una cosa giusta il fatto che uno dei due sfidanti sia così nettamente inferiore nell’uso delle armi! Ed è vergognoso che tu, che avresti il compito di mantenere l’ordine pubblico, permetta questo! E’ semplicemente vergognoso! E lo è ancora di più perché ti crogioli sugli allori... non volevi interrogarlo? Non sospetti di lui? Molto bene: arrestalo, allora! E invece, guardati: te ne stai qui ad aspettare che Fiosari faccia il lavoro sporco nel nome di un diritto e di una consuetudine che niente ha di nobile né di dignitoso! Niente! E trovo che in questo siate semplicemente rivoltanti... sia tu che Fiosari... rivoltanti, nella superficialità del vostro metro di giudizio!”
Ero furiosa, arrabbiata come poche volte lo ero stata prima...
l’altezzosità e la noncuranza con cui Jacopo aveva trattato Sara mi avevano profondamente indignata ed ora non riuscivo più a controllarmi...
“Quanto al resto...” soggiunsi, la voce che tremava forte “Sappi, Jacopo, che il fatto che io sia tua moglie non fa di me un oggetto di tua proprietà! Decido io se incontrare o meno Sara de’ Binardi... o chiunque altro! E oltretutto...” sibilai “Ti ho fatto una domanda! Ho fatto una domanda, alla quale mio marito non ha risposto!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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