Clio, con la spada sguainata, seguiva quella misteriosa ombra mentre si muoveva furtiva nel giardino del palazzo.
Ad un tratto si accostò a dei cespugli, dove il bagliore della Luna era più chiaro e per un istante Clio riuscì a vederne le fattezze.
Sembrava un giovane uomo, alto e magro, dai capelli lunghi e mossi ed in mano stringeva qualcosa.
Poi si spostò verso il muretto, attraversando un piccolo arcosolio decorativo rivestito di gerani.
E qui di nuovo il pallore lunare lo investì, permettendo stavolta a Clio di vedere il suo volto.
Era Francesco de' Binardi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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