Ma prima che potessero terminare le loro supposizioni, Elisabeth, Velv e gli altri due cacciatori di taglie avvistarono la capitale di Sygma.
Alte mura la circondavano ed essa, come una regina protetta dalle sue colline simili ad alti e fatati bastioni, disseminava sotto il cielo la sua nobile e rinascimentale bellezza.
Guglie dorate, campanili festanti, torri quadrate e merlate, cupole dai rari bagliori e poi ancora palazzi nobiliari che svettavano gli uni sugli altri, stendardi di antichi e signorili casati, chiese di romanica fattura e altre di superba maestria gotica riempivano ogni spazio, lasciandosi attraversare da un vasto fiume, da strade strette e facendo sorgere nel cuore di quella città piazze e fontane di raffinatissimo splendore.
“Troviamo un luogo dove alloggiare...” disse Velv ai suoi.
“Una locanda?” Chiese uno dei due compagni che erano con lui.
“No, un albergo” rispose lui “e che sia rinomato.”
“Cos'hai in mente, Velv?” Domandò l'altro compagno.
“Di catturare quell'Azable e di guadagnare la sua taglia.” Rispose lui.
Poco dopo trovarono un accogliente albergo verso la zona del fiume.
Qui presero un ampio alloggio che includeva quattro camere separate.
“Voi due...” mormorò Velv ai due compagni appena essersi sistemati in quell'appartamento “... voglio che usciate a cercare informazioni... tutto ciò che si dice su quel quadro... io intanto delineerò gli ultimi particolari del nostro piano. Ora andate.”
I due uscirono e Velv restò solo con Elisabeth.
“Preparatevi...” fissandola lui “... dimenticate di essere una popolana... da oggi sarete una gran dama... amante dell'arte, delle frivolezze e di tutto ciò che manda in brodo di giuggiole le donne dell'alta società...”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|