Velv sfogliò quel libro davanti ad Elisabeth.
Immagini, massime, citazioni, aforismi che riguardavano quel quadro e tutte le leggende che circolavano intorno ad esso.
E pian piano Elisabeth, inginocchiata accanto a Velv, si addormentò.
Le colline, i cipressi, le torri lontane.
E poi le strette stradine tra girasoli, accanto a vigneti, il corso del fiume.
Un piccolo borgo, la notte e tante stelle a scintillare nel cielo.
Elisabeth vagava in cerca di qualcosa, fino ad arrivare davanti ad una piccola chiesa.
Era però chiusa e un attimo dopo giunsero tre monache che recitavano i Misteri del Santo Rosario.
Erano i Misteri del Gaudio.
Poco dopo, quando le tre suore erano ormai svanite, ne arrivarono altre tre.
Anch'esse recitavano i Misteri del Rosario.
Ora quelli del Dolore.
Attraversarono lo spiazzo che precedeva la chiesa e qualche istante dopo ecco apparire altre tre suore.
Anche queste ultime tre recitavano il Santo Rosario.
Ora i Misteri della Gloria.
E quando anche queste furono andate via, arrivarono alcuni frati Dominicani che ripetevano una Litania dedicata alla Vergine Maria.
E quando la Litania terminò, le porte della chiesa si aprirono per un momento.
Vi uscì un curato di campagna.
“Non c'è più bisogno del quadro...” disse “... il Fiore è stato trovato...”
Poi dei passi lontani ed improvvisi.
Il curato era sparito.
Ancora quei passi, stavolta più vicini.
Poi il rintocco della campana.
I passi ora sembravano vicinissimi.
Elisabeth si voltò ed ebbe solo il tempo di intravedere un'ombra.
Un'ombra che le si avvicinava.
Ed avvertì, nel vederla, un senso di vaga disperazione...
Si svegliò di colpo, ritrovandosi nel comodo letto del suo alloggio.
Era nella sua stanza.
Qualcuno l'aveva messa in quel letto dopo essersi addormentata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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