La notte trascorse rapida, ma inquieta.
Altea, forse tra il sogno e la veglia, avvertì prima dei passi che provenivano dal pianterreno, poi delle voci confuse dal corridoio e infine ancora la musica che aveva sentito giorni prima.
Era una musica lenta e malinconica, che pareva salire dal basso e giungere a turbare i suoi sogni.
E insieme a quella musica Altea cominciò a sentire freddo.
Poi, finalmente giunse il mattino.
Qualcuno bussò alla porta della sua camera ed entrò.
Era Irene con un vassoio.
“Buongiorno, milady...” disse con un lieve inchino la donna “... vi ho portato la colazione a letto... qui c'è del tè anche per la vostra guardia del corpo... ho provato ad offrirgliene, ma dice che può mangiare e bere solo dietro vostro permesso...”
E in quel momento Altea si accorse che il ritratto di lady Vittoria non c'era più.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|