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Vecchio 29-10-2013, 01.48.27   #950
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La loggia era gremita di gente quel giorno.
Il re avrebbe salutato il popolo affacciandosi dalla terrazza del Palazzo Reale, concedendo a tutti il suo augurio di prosperità.
Talia insieme ad i suoi amici ed amiche si erano ritrovati là per vedere il sovrano.
Nella loggia, dove molti dei nobili avevano preso posto, vi erano custodite statue dalla superba perfezione classica, che raffiguravano eroi ed eroine della mitologia.
“Paride, con l'aiuto di Afrodite” disse una madre alla sua bambina, fissando una di queste statue “arrivò a Sparta e riuscì a conquistare il cuore di Elena... la donna più bella del mondo...”
“Com'era Elena, mamma?” Chiese la piccola a sua madre.
“Aveva i capelli ricci.” Rispose la madre.
“No, li aveva lisci...” all'improvviso una voce.
Era Guisgard e stava seduto ai piedi di una delle statue.
Ed aveva detto quella cosa fissando Talia.
Lei, attirata da quella voce, si era subito voltata.
“Lui la conosce bene, Elena.” Sorridendo la mamma alla sua bambina.
“Già...” annuì lui, senza alzare lo sguardo dal volto di Talia.
“Ehi, tu!” Arrivando uno dei guardiani della loggia e richiamando Guisgard. “Non puoi stare lì, vai via!”
Guisgard sorrise, fissò ancora Talia e poi, saltando giù dal piedistallo della statua, corse via.
“Talia...” chiamò Jacopo “... cosa fai là? Siamo tutti qui. Vieni, dai... tra poco si affaccerà il re... vieni, Talia...”

“Talia...” chiamò Jacopo “... Talia, come stai?”
La ragazza aprì gli occhi.
Era nel suo letto ed accanto trovò suo marito.
“Talia, stai bene?” Fissandola. “Ti sei allontanata un po' troppo oggi uscendo a cavallo... devi aver perso i sensi... ti hanno trovata nella campagna fuori città, presso un piccolo cimitero e poi ti hanno portata qui ieri sera...”
Era infatti mattino.
Ed era il giorno del ballo al Palazzo Reale.
Ma quando fu sveglia del tutto, Talia si accorse di avere qualcosa intrecciata fra i suoi capelli.
Era un fiore.
Un'erica.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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