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Vecchio 29-10-2013, 19.16.13   #960
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Roberto annuì e sorrise a quelle parole di Clio.
Poco dopo arrivò finalmente Selenia.
I tre furono così pronti per andare al ballo.
La loro carrozza lasciò allora la casa e raggiunse infine il Palazzo Reale.
Era questa una costruzione in stile tardo medievale, ampliata ed abbellita con successivi richiami di gusto rinascimentale.
La parte che sorgeva verso i giardini, invece, mostrava fattezze di amplia influenza neoclassica, sicuramente influenzata dalle nuove tendenze che dominavano le grandi costruzioni europee.
I Fiosari furono tra i primi ospiti a giungere a corte.
Infatti il re sembrava ancora impegnato con alcune mansioni che, data la sua passione, apparivano all'intera corte di fondamentale importanza.
Per questo, dato anche il blasone della famiglia di Roberto, il sovrano, apprendendo del loro arrivo, decise di riceverli, in maniera non del tutto ufficiale, nelle cucine del palazzo.
I Fiosari raggiunsero così, accompagnati da un cortigiano, proprio le cucine reali, dove vi trovarono il re.
Il monarca appariva affaccendato ed interessato a seguire ogni movimento dei suoi cuochi, circa la preparazione della cena ufficiale per il ballo.
“Un piatto” disse il re, facendo segno al cortigiano di far avanzare Clio, Roberto e Selenia presso di lui “non è diverso da un poema, un dipinto, una scultura o da qualsiasi altra forma d'arte... per concepire ed attuare il gusto e la sua essenza basta un attimo, spesso fugace... perduto quello, anche l'opera più sublime diviene solo un volgare sfogo dei sensi...”
“I miei omaggi, Vostra Maestà.” Con un inchino Roberto. “Vi ringrazio di averci voluto ricevere qui, in maniera non formale, dandomi così la possibilità di presentarvi mia moglie e mia cugina.” Indicando le due donne che erano con lui.
“Aggiungete pure il pangrattato ora...” rivolgendosi il re ai suoi capocuochi “... e non strofinate le scaloppine nella pastella... vanno solo appoggiate... un lato e poi l'altro... così...”
I capocuochi seguirono le indicazioni del re, rispondendo con ampi inchini.
“Il segreto di una perfetta frittura” spiegò il re ai Fiosari “sta nella sua cottura... l'olio deve coprire interamente le scaloppine... altrimenti esse risulteranno unte al palato...” si voltò verso Clio e Selenia “... talvolta essere re è un sacrificio, più che un privilegio... poiché la perfezione in ogni sua forma è d'obbligo... come la Natura” aggiunse fissando le due dame “ha operato con voi donne, mie signore.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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