Talia raggiunse così Jacopo.
I due poi, sulla loro carrozza, lasciarono il palazzo dei de' Gufoni e raggiunsero il Palazzo Reale.
I cancelli qui erano già stati aperti e le vetture della nobiltà, dei patrizi e di tutti i più importanti esponenti dell'alta società di Sygma affollavano i viali oltre l'ingresso della reggia.
Dei servitori erano scesi ad accogliere, man mano i vari ospiti.
Talia e Jacopo, lasciata la loro carrozza, furono allora condotti all'interno del palazzo.
La sala adibita per la festa era sontuosa, sfarzosa e raffinatissima.
I vari ospiti già giunti, nel vedere il capitano e la sua bella moglie, subito andarono loro incontro, per salutare il militare e omaggiare lei.
“Te l'avevo detto...” disse piano Jacopo a Talia “... sarai la più ammirata stasera...”
“Salute a voi, capitano...” avvicinandosi ai due un uomo robusto e dai modi spicci “... milady...”
“Messer Duon...” con un lieve inchino Jacopo “... Talia, lascia che ti presenti il signor Duon... è di Capomazda, ma vive ormai qui da molto tempo...” tornò a fissarlo “... sapevo della vostra insofferenza verso le occasioni mondane, messere... come mai oggi invece siete dei nostri?”
“Solo per curiosità, capitano...” ridendo Duon “... sapete che amo la caccia... e pare che qui ci sarà una bella battuta di caccia stasera... tra i vostri molossi e una volpe... dico bene?”
Jacopo sorrise con un ghigno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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