“Oh, milady cara...” disse Silvia ad Altea “... così però denigrate la vena artistica del nostro cavaliere... io invece trovo che una sua composizione ora desterebbe la festa dal suo torpore... siete d'accordo, milord?” Rivolgendosi ad Altafonte.
“In verità” fece lui con sufficienza “comincio a credere che dovrei farmi pagare... dopotutto lo sto rendendo celebre, quel lestofante...”
Accio e Silvia risero a quell'affermazione di Altafonte.
Lui allora si accorse che Altea stava stringendogli il braccio.
Prese allora due calici portati su un vassoio da un servitore e ne offrì una alla donna.
“Prendete, milady...” sorridendo al Altea “... questo vi farà rilassare e vi permetterà di godervi al meglio questa festa...”
Poi si guardò incontro, fino a riconoscere tra gli invitati Jacopo e Simone.
Il suo sguardo allora si posò, per un momento, con la donna che era insieme ai due.
Era Talia.
Poi d'un tratto cominciarono le danze.
"Milord..." avvicinandosi Silvia ad Altafonte "... rammentate? Mi dovete un ballo... l'avete forse scordato?"
"Milady, se ho scordato qualcosa è stato solo a causa dei vostri occhi d'ebano..." con un leggero inchino il cavaliere... ed è estremamente piacevole essere vostro debitore..."
E iniziarono a ballare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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