Come ogni volta, anche stanotte termina il mio giro d'ispezione tra le strade di Camelot.
Ed anche stanotte la magia di questo reame mi ha fatto dono di qualcosa...
Una serenata.
Forse recitata da un pirata, forse da un brigante, uno zingaro o chissà, solo un mendicante...
Chissà, magari un principe tornato da una lunga guerra o un ingiusto esilio e vestito di stracci...
Un principe a cui restano solo la Luna e le stelle come sudditi...
Almeno fino a quando non ritroverà la sua terra e la sua principessa...
Camelot fammi da compagna stanotte...
Dammi un po' della tua magia, un po' di quelle stelle che sanno tanto bene far trattenere il respiro a chi le guarda...
Dammi i toni di quell'arpa dipinta dai getti guizzanti ed argentati delle tue fontane...
Fammi intrecciare quei fili screziati e riflessi al chiaro di Luna, che io possa dolcemente strimpellar per quel cuore delicato e languente...
Come un concerto di note, di suoni, di sospiri e di desideri...
Lascia scendere, mia bella Camelot, un alito di quel vento che spira tra le tue guglie e le tue torri, che io ne faccia musica per lei, per questa mia serenata...
E per le parole donami un po' delle voci e degli echi di quel silenzio che cade quando nel cuore della notte sono solo le statue a parlare...
Statue d'amanti, d'amori e di storie fatte di rime e versi...
Fa che sia molle e leggera la mia mano greve...
Fa che possa accarezzare, anche se solo con la mia voce, le sue guance rese smorte e pallide dai sogni...
E tu, candido usignolo del Dongione vecchio, destati al chiarore dell'alba, quando la prima stella avanza da Ponente e la Luna tramonta a Mezzogiorno...
E così, col mio canto, scorrono le ore su Camelot addormentata nella sua conca liliale...
E vedo come il buio cede il posto al chiarore e poi alla luce...
Aiutami, Camelot...
Che questo canto divenga un saldo braccio che alla vita cinga e regga la mia dama...
Vieni allora, allodola maculata del castello...
Ormai, quando ella si desterà a leggere, la terra non sarà più ingombra di ombre...
I fiori copiosi di Gioia saranno già sbocciati da rami e bulbi...
Dalle stelle morenti saranno già sgorgati i sogni da inseguire e far nostri nel giorno nuovo...
E delle mie note solo Camelot, come prezioso scrigno, avrà le chiavi per custodirle...
Camelot, compagna e sorella, del tuo sognante ed eterno cavaliere, Amore mio...
Del tuo perennemente lieto menestrello...
Del tuo dolce e bello Amico, Gioia mia...
Buonanotte, Camelot...
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