“E quale uomo” disse Silvia a Clio “non lo è? Io credo che nei propri occhi ogni uomo nasconda tutti i suoi segreti. E ho idea che il nostro cavaliere ne abbia molti.” Sorrise.
“Davvero?” Fissandola Roberto. “E da cosa lo immaginate, milady?”
“Dagli occhi appunto.” Rispose Silvia. “E vi sono uomini che fanno del proprio sguardo uno scrigno inviolabile in cui nascondere tutto di loro. Voi, ad esempio, milord... voi siete di quegli uomini schietti, solari... quasi del tutto incapaci di celare le proprie emozioni... il cavaliere invece è inquieto... lo si vede benissimo... il suo viso, il suo sorriso, persino i suoi gesti dicono una cosa, ma i suoi occhi in realtà trasmettono tutt'altro... io ho la passione per la pittura... amo dipingere ritratti di ogni tipo e posso dire di conoscere bene gli sguardi e le espressioni dei vari individui.”
“Io invece” mormorò Roberto “penso che stiate sopravvalutando il nostro cavaliere... quella poesiola, ad esempio, non credo sia farina del suo sacco... l'altro giorno, infatti, durante una passeggiata a cavallo, io e mia cugina la udimmo recitare da una ragazza presso le colline... lo ricordo perfettamente... vero, Clio?” Guardando la ragazza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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