Guisgard si alzò, avvicinandosi a Talia.
La strinse a sé, cingendola con le sua braccia.
La sua schiena era contro il petto di lui.
“Forse vorrei essere scoperto ora...” disse piano, baciandole i capelli “... si... magari vederlo arrivare... adesso...” la strinse ancor più “... per chi fra noi faresti il tifo?” Sorrise appena e le baciò di nuovo il capo. “Per chi ti struggerai? Per lui o per me?” Rise lievemente. “Quando Ginevra fu rapita da Meleagant, partirono due cavalieri per liberarla... uno era Galvano ma fallì... l'altro era un cavaliere misterioso... superò indicibili prove e alla fine trovò il paese in cui la regina era prigioniera... sfidò allora Meleagant in singolar tenzone... e gli bastò guardare Ginevra dalla torre per tenere testa e poi vincere il malvagio Meleagant... e fu lei che svelò il suo nome... quel cavaliere misterioso era naturalmente Lancillotto...” la guardò negli occhi “... tu farai lo stesso? Chiamerai il mio nome davanti a tutti? Svelerai così che Altafonte altri non è che Guisgard... e come Ginevra con Lancillotto anche tu mi ricompenserai con il tuo eterno amore, Talia?” I suoi occhi erano in quelli di lei. “Quanto a quella donna e a tutte le altre donne di questo mondo... ecco cosa penso...” e la baciò.
Fu un bacio lungo, appassionato, lento e travolgente.
Dolce ed intenso.
Le sue labbra cercavano e trovavano quelle di lei ogni volta.
E ogni volta il profumo ed il sapore di lei impreziosivano la bocca di lui.
E restarono così, a baciarsi, per un tempo indefinito, tra l'incanto della sera e la magia di quel giardino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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