Simone sorrise a Clio e la fece ballare.
Si mischiarono così alle coppie che volteggiavano su quelle dolci e sognanti note.
Simone la guardava.
I suoi occhi però trasmettevano sensazioni sgradevoli a Clio.
“Dobbiamo” disse “immaginare qualcuno simile a quel priore che interrogai, vero? Per Mirabole intendo... sto osservando tutti gli invitati sin dal loro arrivo... cerco un segno, un particolare distintivo...” scosse il capo lievemente “... ma non sarà così pazzo da mostrarsi in maniera tanto riconoscibile...”
Intanto il ballo procedeva.
Simone, che non era un gran ballerino, provava a destreggiarsi, mentre gli occhi di molti erano per Clio.
La sua bellezza era sfolgorante.
Poi, ad un tratto, tra le coppie, apparvero Roberto e Selenia.
Lui subito restò a fissare Clio e Simone.
E il suo sguardo appariva cupo, inquieto.
Poi quel ballo terminò e tornarono tutti ai loro posti.
“Pensavo fossi qui per trovare quel ladro e salvare tuo fratello...” mormorò Roberto passando accanto a Clio.
Ma proprio in quel momento arrivò il capitano Jacopo.
“Ho dato ordine ai miei uomini di sorvegliare tutte le uscite del palazzo.” Disse. “Nessuno potrà uscire senza essere visto. Mirabole ormai sarà anch'egli qui dentro... forse nelle cucine, nelle scuderie, nel giardino... o magari in questa stessa sala... ma di sicuro ci resterà... come un topo in trappola...”
“Eccellente, capitano.” Fissandolo Simone.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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