Altea, una volta a letto, cadde subito addormentata.
Il suo sonno però fu molto inquieto.
Sognò immagini e figure.
Ombre e paure.
Vide in sogno luoghi sconosciuti, su tutti una grande casa, vuota e sconfinata.
Veli neri coprivano i mobili e i quadri alle pareti.
Era sola in quei sogni.
Sola in quella grande e desolata casa.
Eppure avvertiva qualcosa.
Delle presenze.
Come se ci fosse qualcuno intorno a lei, che la seguiva, che la spiava.
Sognò poi delle voci.
Voci che conosceva bene.
Quella di sua madre e quella della delle sua balia.
Poi altre voci.
Anch'esse conosciute dalla donna.
Erano quelle di Azable e dei suoi scagnozzi.
E quelle voci la fecero svegliare di colpo.
Era sudata ed ansimava per la paura.
Era buia la stanza.
Buia e vuota.
Ed era da sola.
Proprio come in quei sogni inquieti e confusi che aveva appena fatto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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