Altea, nonostante quei sogni inquieti, in breve si riaddormentò.
Ma poco dopo si svegliò di nuovo.
Stavolta non a causa di altri sogni agitati.
Aveva udito delle voci.
Voci che provenivano dal piano sottostante.
Erano più dei mormorii, confusi e sovrapposti.
In certi momenti però, anche se per brevi istanti, sembravano farsi più nitidi, tanto che Altea giungeva quasi a riconoscere qualche parola.
E una di queste fu “signor cavaliere”.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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