Visualizza messaggio singolo
Vecchio 08-11-2013, 02.00.08   #1082
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard fissò Talia negli occhi e le sorrise appena.
Un sorriso leggero e silenzioso.
Eppure luminoso.
Come le stelle che sovrastavano il giardino.
“In una notte come questa” disse sussurrando “potrei dire tante cose... tante parole... tutte belle, bellissime... e vere... ma non ti chiedo di credere alle mie parole... ma solo ai miei gesti...” le accarezzò dolcemente il viso “... e quelli dissolveranno ogni tua paura...” e la baciò piano.
Poi la strinse a sé.
La notte cominciava a divenire fredda.
Lui allora la coprì con quel vestito che le aveva sfilato prima in preda alla passione.
Le sue mani sfioravano quelle di lei e poi il suo bellissimo corpo.
Infinite carezze Talia sentì ovunque.
Carezze lente, lunghe, profonde.
Carezze dolci, eppure appassionate.
Guisgard accarezzò più volte quel corpo.
E così, tra i caldi sospiri di lei, lui la rivestì.
E poi la baciò ancora.
La baciò a lungo.
Infiniti baci.
Come infinite apparivano le stelle di quella notte.
Poi la strinse a sé e restarono così per un tempo indefinito.
La testa di Talia era sul petto di lui.
Poteva sentire i battiti del suo cuore e i sussulti del suo respiro.
Fino a quando ebbero entrambi il medesimo respiro e gli stessi battiti.
E così, dolcemente, tra il silenzio del giardino e lo scintillio incantato ed immutabile delle stelle di Sygma, Talia pian piano si addormentò fra le braccia rassicuranti di Guisgard.
Lui allora restò a guardarla per un po', come a voler fissare nella sua mente ogni tratto di quel viso.
Poi la prese di nuovo in braccio e la portò fuori da quei cespugli.
Poco dopo Talia si risvegliò, ritrovandosi da sola in una piccola saletta del Palazzo Reale riservata alle dame.
Era adagiata su un morbido e sfarzoso divanetto di mussola d'India, intarsiato d'avorio.
E in mano stringeva un fiore.
Un lillà.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso