Clio aveva fatto in modo che nessuno la seguisse.
E ciò fu una mossa astuta, in quanto Roberto, dopo qualche istante, con una scusa lasciò la sala e cercò proprio la sua falsa cugina.
Ma affacciandosi sul giardino non vide nessuno.
Clio intanto era giunta nella Sala degli arazzi.
Era questa una piccola saletta, poco più grande di un vestibolo, dove solitamente i cortigiani o qualche nobile annoiato venivano per rilassarsi un po'.
Quella sera però qualcuno aveva ecceduto un po' col volersi rilassare dagli eccessi di sfarzo e musica del ballo.
Su una delle poltroncine che arredavano la saletta vi era uno degli invitati abbandonato in un sonno tanto profondo, quando rumoroso.
Infatti il nobile, appisolandosi, aveva cominciato a russare a tutta forza.
Era un uomo di mezz'età, grassoccio e con ben poco di aristocratico nelle sue maniere, nonostante gli abiti dicessero tutt'altro.
Un attimo dopo nella saletta arrivò anche un servitore, di quelli incaricati di occuparsi degli ospiti che sceglievano di riposare in quella stanza.
Si avvicinò a Clio, le sorrise e le offrì l'unica coppa di champagne rimasta sul suo vassoio.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|