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Vecchio 09-11-2013, 02.06.47   #1093
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il servitore uscì e Clio aprì quel bigliettino.
Ma nel farlo la ragazza si accorse, con suo grande stupore, che non vi era scritto nulla.
Era un foglio bianco ripiegato più volte su se stesso.
Ma l'altra cosa che stupì Clio fu l'intenso e particolarissimo profumo che emanava quel biglietto.
Poi, d'un tratto, tutto cominciò a ruotare attorno a lei.
Il russare di quel nobiluccio addormentato sul divano divenne più forte e irregolare.
Le bollicine di champagne nel suo calice iniziarono a saliere e scendere in maniera sempre più vorticosa.
Le sembrò di udire i rintocchi dell'orologio che annunciavano ancora la Mezzanotte.
Poi, quasi senza accorgersene, la ragazza cadde addormentata...
Clio riaprì gli occhi in maniera naturale, come se non fosse passato neanche un istante da quando aveva iniziato ad avvertire quei capogiri.
Si guardò allora intorno, accorgendosi di trovarsi in un luogo strano, curioso, misterioso.
Di certo non più la Sala degli Arazzi del Palazzo Reale di Sygma.
Era stesa su un comodo e largo letto, foderato con lenzuola di seta rossa finissima, intrise di un profumo leggero, esotico e gradevolissimo.
Il letto era sormontato da un'icona russa raffigurante la Vergine con Bambino.
Qua e là dalle pareti pendevano armi di stile e gusto orientale, dai foderi ornati di pietre preziose come raramente si vedevano a Crysa.
Pietre che risplendevano in maniera mirabile, grazie ai deboli riflessi generati dall'unica candela che illuminava quel luogo dai tratti fiabeschi.
A terra invece il pavimento era ricoperto da un sontuoso e pittoresco tappeto arabo, alto e morbido.
Quel luogo sembra fluttuare quasi, come fosse una nuvola sospesa nel cielo, in balia dei venti.
Poi gli occhi della ragazza cominciarono ad abituarsi a quell'incerta e vaga penombra, riuscendo a cogliere sempre più particolari di quel luogo.
E infine, proprio dove la penombra ed il buio sembrano incontrarsi e confondersi, si accorse di qualcosa.
In quel punto vi era infatti un'ombra.
Il volto era quasi del tutto celato da quella semioscurità, fatta eccezione per gli occhi.
Erano occhi azzurri, vivi e penetranti.
Poi quel volto fece un movimento impercettibile, ma sufficiente a condurlo un po' più vicino alla luce della candela.
Clio intravide così quel volto, che però era coperto da una maschera.
Ma gli occhi erano perfettamente visibili.
E la ragazza si accorse che erano gli stessi occhi azzurri del Priore Adamo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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