Clio, così, fu condotta dai domestici in giardino per la colazione.
Poco dopo arrivò Roberto.
“Sono stato a cavalcare...” disse sedendosi accanto a lei “... mi sono svegliato presto stamani... poco dopo l'alba credo... in verità non ho dormito molto...” prese una tazza di tè caldo “... poi ho atteso il tuo risveglio... volevo aspettarti per la colazione...” la fissò, senza però mostrare particolari espressioni nel viso “... sei bellissima stamani... quasi quanto lo eri stanotte... bagnata e vestita appena...” posò la tazza di tè sul tavolino “... Clio... devo saperlo... cosa ti ha fatto quel furfante? Ha... ha tentato di...” ma qualcosa lo interruppe.
Un rumore di cavalli.
Poi un domestico corse da loro.
“Signore, ci sono i soldati...” fece il domestico “... chiedono di milady...” fissando Clio.
“Falli passare...” con un cenno del capo Roberto.
Un attimo dopo i militari erano in giardino.
“Milord...” avanzando il sergente e salutando Roberto “... milady...” rivolgendosi poi a Clio “... il capitano de' Gufoni chiede di voi.”
“Poteva attendere il nostro arrivo in caserma il vostro capitano.” Risentito Roberto. “L'ordine di seguirvi è del tutto fuoriluogo.”
“Non è un ordine, milord.” Sorridendo il sergente. “Ma un invito. E non in caserma, ma per il Palazzo di Giustizia.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 13-11-2013 alle ore 02.15.33.
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