Quelle voci appena fuori della porta giunsero chiare fino a me...
riconobbi quella di Jacopo e quella di Missani, l’altra forse era di un soldato...
poco dopo Jacopo entrò nella stanza in cui ero stata accompagnata.
Rimasi in silenzio nel vederlo entrare ed alla sua domanda non risposi...
lo scrutavo.
“Si, c’è caos in città...” mormorai, dopo lunghi minuti “Caos perché, si dice, quel quadro è stato infine rubato... è così? Si dice anche che tu abbia trovato l’uomo che cercavi e che tu lo abbia affrontato... lo hai ferito?”
Tacqui e lo fissai...
ferito alla guancia aveva detto Simone, pensai...
I miei occhi continuavano a scrutare quelli di Jacopo...
possibile che davvero non avesse ancora capito?
possibile che davvero i suoi occhi non vedessero ciò che ai miei era ormai così palese?
“Si dice, Jacopo, che preso o tardi si debba sempre rendere conto delle nostre azioni... presto o tardi ciò che di male abbiamo fatto ci si ritorce contro, così come le bugie che abbiamo detto... tu...” la mia voce era lenta e priva di qualsiasi emozione, ormai “Tu... mi hai mai mentito, Jacopo? Dimmi la verità... negli ultimi sette anni... mi hai mentito?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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