A quelle parole di Talia, Jacopo sembrò trasalire.
I suoi occhi si fecero ancora più scuri, cupi ed enigmatici.
E una smorfia indecifrabile deformò l'espressione del suo volto.
Fece un passo verso di lei.
“Cosa...” disse piano “... cosa significa tutto questo?” I suoi occhi sembravano prendere fuoco ora per la rabbia. “Cosa significa tutto questo? E cosa significa che è vicino a te ora?” Afferrò con forza i polsi della ragazza. “Parla!” Urlò. “Voglio sapere tutto! Dove si trova ora? Cosa ha osato farti? Rispondimi!” Scuotendola con rabbia.
In quel momento entrò un soldato.
“Capitano...”
“Cosa?” Gridò Jacopo.
“Il viceprocuratore chiede di voi.” Disse il soldato. “Dice che è cosa urgente.”
Jacopo tornò a fissare Talia.
“Mia moglie” rivolgendosi poi al soldato “resterà qui... in questa stanza... in città c'è troppa confusione oggi... sarò più tranquillo nel saperla qui, al sicuro... sorvegliatela...” ed uscì.
Il soldato annuì e lo seguì.
Un attimo dopo Talia sentì la porta che veniva chiusa a chiave dall'esterno.
Ora era rinchiusa in quella stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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