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Vecchio 22-11-2013, 15.41.50   #7985
Taliesin
Cittadino di Camelot
 
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Taliesin ha un'aura spettacolareTaliesin ha un'aura spettacolareTaliesin ha un'aura spettacolare
Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto correvo dietro ai cani
e da marzo a febbraio mio nonno vegliava
sulla corrente di cavalli e di buoi
sui fatti miei sui fatti tuoi

e al dio degli inglesi non credere mai.

E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo
rubai il primo cavallo e mi fecero uomo
cambiai il mio nome in "Coda di lupo"
cambiai il mio pony con un cavallo muto

e al loro dio perdente non credere mai

E fu nella notte della lunga stella con la coda
che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa
crocifisso con forchette che si usano a cena
era sporco e pulito di sangue e di crema

e al loro dio goloso non credere mai.

E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente
possedevo una spranga un cappello e una fionda
e una notte di gala con un sasso a punta
uccisi uno smoking e glielo rubai

e al dio della scala non credere mai.

Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte
ci fecero l'esame dell'alito e delle urine
ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso
- Per la caccia al bisonte - disse - Il numero è chiuso.

E a un Dio a lieto fine non credere mai.

Ed ero già vecchio quando vicino a Roma a Little Big Horn
capelli corti generale ci parlò all'università
dei fratelli tutte blu che seppellirono le asce
ma non fumammo con lui non era venuto in pace

e a un dio fatti il culo non credere mai.

E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo
che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa
che ho imparato a pescare con le bombe a mano
che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano
con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia
ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria

e a un dio senza fiato non credere mai.



Fabrizio De Andrè - "Coda di Lupo" Rimini - 1978

Circa tre anni prima del famosissimo e pluriderocato album ribattezzato "L'Indiano" (1981), Fabrizio il Mezzosangue, diviso e condiviso tra la Sardegna dei Novelli Pellerossa e la Genova occidentalizzata dei Borghesi Benpensanti, volle omaggiare un fantomatico personaggio di nome Coda di Lupo per celebrare gli Indiani d'America, con le sue disillusioni e le sue magistrali pennellate di pura poesia.
Grazie a voi Lady Altea...Le vostre parole hanno avuto il potere di riportare giustizia laddove la giustizia continua a mancare, in una sorta di presterminio hitleriano perpetrato in nome di un finto progresso ed un'effira civiltà...ma anche questa è certamente un'altra storia.

Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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