Mi stringeva forte i polsi, mi scuoteva... era fuori di sé.
Non avevo mai visto Jacopo tanto furioso... e per un istante mi spaventò.
Esitai...
ma non potevo dirgli tutto...
non potevo svelargli la sua identità o Jacopo sarebbe andato a cercarlo, cogliendolo probabilmente di sorpresa... ero terribilmente preoccupata! Molto più preoccupata per lui di quando non lo fossi per me, probabilmente!
Istintivamente cercai di tirarmi indietro, per sfuggirgli...
“Lasciami, Jacopo!” dissi “Mi stai facendo male! Lasciami!”
Sollevai gli occhi e lo fissai...
“E’ stato facile riconoscerlo...” mormorai “Molto facile, per me... all’inizio non potevo crederci... non potevo credere che fosse ancora vivo... ma i suoi occhi sono sempre gli stessi, la sua voce... può camuffarsi, travestirsi, fingere... ma io ho riconosciuto subito i suoi occhi... e allora gli ho parlato... gli ho parlato usando il suo vero nome... Guisgard, lo chiamavo... soltanto io... e poi...”
Abbassai lo sguardo...
era ancora nel palazzo, lo sapevo: solo un istante prima avevo visto la sua carrozza ancora nel cortile... il Cavaliere di Altafonte... Guisgard...
ma se Jacopo ancora non aveva capito, forse per lui c’era ancora una possibilità di scappare indisturbato... scappare lontano, al sicuro... ed io dovevo cercare di guadagnare tempo per dargli quella possibilità...
“Non lo prenderai mai, Jacopo!” dissi “Se non lo hai già preso, se non lo hai riconosciuto, se non hai capito fino ad ora, se non hai capito vedendoci vicini... allora non lo prenderai mai!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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