Altea, facendosi forza e coraggio, si alzò dal letto e nonostante la gamba dolorante raggiunse la porta.
Aprì e si mise ad ascoltare.
“E ditemi, mastro Alabarieri...” disse una voce bassa e sicura “... cosa si dice del re in questa città?”
“Alcuni” rispose l'altro “lo apprezzano. Altri invece lo detestano. Molti poi provano solo indifferenza verso di lui.”
“Non è un re liberale come si racconta?”
“La libertà” fece l'Alabarieri “è simile allo zucchero, milord... se è troppa infine stucca, disgusta... ogni gregge ha bisogno del suo pastore... altrimenti può disperdersi o finire in balia di lupi famelici...”
“Parlate come un Capomazdese...”
“Citavo le Scritture, milord...” sorridendo Alabarieri “... e comunque, si sa, i Capomazdesi osteggiano il re di Sygma...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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