Roberto trovò delle tenaglie a terra e liberò Diomede dalle sue catene.
Poi con Clio lo condussero fuori da quel luogo di dolore e disperazione.
Alla luce del giorno udirono il discorso di Ferdinando.
“Allora” disse Roberto “forse le cose cambieranno davvero... a casa mia saremo al sicuro...”
Raggiunsero così Palazzo Fiosari.
Qui chiamarono il medico di famiglia e Diomede fu messo a riposare.
Alla fine del giorno, stanco, Roberto uscì in giardino.
E restò a fissare il cielo crepuscolare di Sygma.
Mille inquietudini lo tormentavano.
Ripensava alle parole di Clio.
A ciò che voleva e a ciò che doveva.
E rimase là, a mirare le prime stelle nascenti di quella sera ormai prossima.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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