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Vecchio 13-01-2009, 16.33.12   #1
Lancelot
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Lancelot sarà presto famosoLancelot sarà presto famoso
Shealtiel, Storia di un angelo decaduto

In attesa che anche le nostre cortesi Dame vogliano deliziarci con l'essenza dei loro poetici cuori, vorrei farvi leggere un breve racconto al quale sono molto legato, e che scrissi in gioventù, quando forse il mio animo era ancora puro e solto molti aspetti incontaminato dalle necessità.
E' troppo lungo per metterlo tutto insieme, quindi ne posterò qui una prima parte e, se vi piacerà, andremo avanti con le successive.
Ho già condiviso questa e altre cose con altri miei amici in un altro forum che gestisco, ma non credo che vi siano problemi dato che è tutto scritto di mio pugno, pertanto ogni corbelleria o inadeguatezza linguistica saranno imputabili esclusivamente a me Spero che vi piacerà:

Shealtiel: storia d’un angelo decaduto.

L'anima, che preesiste alla nascita dell'uomo, è composta di due elementi, quello maschile e quello femminile. Tali elementi, che sulla Terra sono innaturalmente separati, cercano di ritrovarsi per potersi ricongiungere e ricostituire l'unità originaria. In tale incessante ricerca essi trasmigrano di corpo in corpo. Quanto più ci allontaniamo dal divino, tanto più perdiamo spiritualità. Questo succede a qualunque abitante del mondo, in quanto perde lo stato di puro spirito dedito solo alla contemplazione e alla lode di Dio, incarnandosi e divenendo una creatura mortale. La sua anima si diparte in due incarnazioni opposte, perdendo l’unità, ma non la propria specifica e particolare essenza. Questo fa sì che ogni creatura del mondo condivida con un’altra una parte di quella che prima era una sola e medesima anima: queste due creature si sentiranno affini, attratte…innamorate, come direbbero gli umani. Questa è una conseguenza naturale, perché il maschile cerca il proprio femminile e viceversa. Bisogna poi considerare che le anime formatesi da questa separazione non sono nettamente distinte, come potrebbe essere il bianco e il nero, o il buio e la luce. Quando l’unità non era ancora stata rotta esse si sono compenetrate, si sono scambiate, rimescolate…con il risultato che anche una volta divise, nel maschile vi è un po’ di femminile e nel femminile vi è un po’ di maschile. Ecco perché spesso capita ai mortali di trovare il loro stesso comportamento contraddittorio, antitetico, strambo…A volte si sentono dolci, a volte burberi, a volte egoisti, a volte generosi, talora pavidi, talora temerari. Questa è l’immensa varietà che scaturisce dalla separazione di un’anima. Per spiegare questo fenomeno non riesco a trovare più appropriata parola di “anime gemelle”. Rendo merito agli uomini per aver forgiato una dicitura così calzante. Per noi angeli la questione è un po’ diversa. Noi non siamo incarnazioni, non ci componiamo infatti di carne ma di luce, e la nostra anima non è soggetta ad alcuna distinzione. Dobbiamo però, per meglio svolgere il nostro compito sulla terra, dare predominanza, spicco, ad una ed una sola parte del nostro essere. Mi spiego. Gli uomini non potrebbero e non vorrebbero avvicinarci, se noi rimanessimo puro etereo spirito. Ma senza avvicinarli come potremmo diffondere tra loro il messaggio di Dio? Ognuno di noi deve allora scegliere se prediligere la sua componente maschile o quella femminile, ed assumere un aspetto esteriore consono alla sua scelta.
Io, cherubo Shealtiel, ho scelto la predominanza maschile. Ho l’aspetto di un giovane uomo sui venti anni, alto intorno al metro e novanta, ben proporzionato, lunghi capelli castani e incarnato chiaro. I miei occhi sono cerulei, tendenti al bianco, leggermente a mandorla. Sono giunto su questa vostra terra in tempi remoti e ancora non corrotti. Ho imparato a rispettare le vostre leggi, ad amare coloro che riconoscono il divino, a compatire coloro che gli sono nemici. Provo il massimo interesse per gli uomini e il loro modo di pensare. Per i loro dubbi, per gli interrogativi che si pongono, per gli slanci di cui sono capaci. Hanno una spiccata arguzia e una capacità di inventiva e di creazione che mi hanno lasciato da subito sbalordito. Nutro grande stima e rispetto anche per tutte le altre creature del creato, che con la loro varietà arricchiscono ed adornano questo vostro mondo. Ma per gli umani ho una predilezione particolare. Ed è stata infatti una di loro, una donna, a farmi vivere i più bei momenti trascorsi sulla Terra. Vi abitano persone miti e amichevoli, figure gioconde ma estremamente riflessive. Sempre pronte a regalarti un sorriso, sempre servizievoli. Lì non erano guerre, lì non erano macchinazioni, lì il male non era riuscito ad attecchire. Ora ne comprendo la ragione. Il male fa presa sull’egoismo, sull’affermazione del proprio io a discapito di quello altrui, gioca sui desideri e sulle brame dell’individuo. Ma qui non c’era spazio per questo...
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi

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