...In verità, mio saggio mentore ed amico, oggi ti dico che i nostri confini stanno cedendo da ogni dove sotto il peso schiacciante del dio unico che dissemina come foglie al vento lungo il sentiero, gli spiriti dei boschi e dei ruscelli...è giunto il tempo del regno dell'uomo mentre i nostri sogni e le nostre speranze si inabisseranno come la spada sacra nel ribollire delle acque di questo moderno Acheronte...ogni speranza riposta nel gradale del Salvatore s'è smarrita nei muschi e nelle nebbie di boschi scheletrici, mentre le corazze di ferro arrugginiscono all'opacità della luce lunare dove anche questa notte, nel placido e sonnolente giardino dei silenzi e delle vanità, nonostante il passaggio notturno che profumava d'intelletto, i miei occhi non vedevano altro che il crepuscolo del mio Sogno...
Taliesin, il bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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