Fra' Severius annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Si, signora...” disse il monaco “... in queste terre sta accadendo qualcosa... qualcosa di oscuro... qualcosa che mina il nostro mondo dai suoi frutti più deboli...i fanciulli e le fanciulle... avete visto com'era ridotta quella ragazzina? Il maligno si impossessa degli uomini quando essi sono sguarniti di Fede e lontani dalla Grazia... e in questo stato di debolezza e peccato finiscono i nostri giovani quando si avvicinano alla propaganda dei ribelli... si, sono loro che spargono questo veleno, rendendo tutti coloro che ne assaporano il delirante suo sapore come delle larve senza più difese...”
Fra' Favelius a quelle parole si segnò tre volte.
Ad un tratto si avvicinò loro la madre della ragazzina.
“Sta riposando ora...” mormorò “... grazie... grazie per averla salvata...” in lacrime.
“Figliola, vostra figlia cosa ha fatto negli ultimi tempi?” Chiese Fra' Severius.
“E' stata a giocare nel bosco...” rispose la donna “... ci va ogni giorno... insieme agli altri ragazzi del borgo...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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