Tara, scortata da una guardia (nella terra delle Icene esistono solo donne, giudici e soldati compresi), giunse nella cella dove era custodita Lipsia.
La sacerdotessa era a terra, inginocchiata e curva su stessa, con gli occhi rossi e gonfi per le lacrime.
Ma appena vide giungere Tara sembrò come riprendersi.
“Solo pochi istanti...” disse la guardia alle due, per poi allontanarsi.
Lipsia allora si avvicinò a Tara e le strinse le mani.
“Sei qui per la sentenza, vero?” Guardandola negli occhi. “Conosco ciò a cui è destinata una sacerdotessa che si macchia di gravi colpe... ho abbandonato il luogo sacro che dovevo custodire... e l'ho fatto per incontrare un uomo... si, la legge lo vieta... vieta ogni legame con gli umani... e poi ho messo a repentaglio la sicurezza del luogo sacro... ora mi hanno condannata, vero? Condannata ad essere murata viva nella Torre Perduta...” e pianse fra le braccia di Tara.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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