Aladiah e Coco, ripresi da Eilonwy, smisero così di beccarsi a vicenda.
La fatina, allora, cominciò a preparare un estratto di petali di alcuni rari fiori marini, mentre il Cherubino, invece, iniziò a lavorare ad una polverina particolare, fatta con i riflessi del Sole purpureo sulle nuvole dopo una tempesta.
Alla fine un unguento era pronto per curare il misterioso cavaliere ferito.
Intanto Eilonwy, dopo il consiglio di Aladiah, aveva indossato un meraviglioso abito per coprire il suo bel corpo.
Era un vestito dai riflessi simili al ghiaccio purissimo unito al candore della prima neve, quella limpida e cristallina.
Un abito che benissimo si adattava alle forme della fanciulla, lasciando che la sua bellezza si mostrasse grazie a delle delicate trasparenze nella stoffa ghiacciata.
Il Cherubino e la fatina, nel frattempo, avevano messo un po' di quell'unguento sulla ferita del cavaliere, che giaceva ancora senza conoscenza.
“Con quel vestito” disse Aladiah a Eilonwy “gli farai credere di essere finito in mezzo alle Amazzoni appena si sveglierà...” sarcastico.
Poco dopo, finalmente, il paladino iniziò a riprendere conoscenza.
“Dove...” mormorò con un fil di voce lui “... dove... sono? Cosa... è accaduto...?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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