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Vecchio 31-12-2013, 09.20.20   #264
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Battei le palpebre un paio di volte, incredula, per poi sorridere all'armaiolo, lieta di incontrarlo di persona.
Mi congratulai con lui per le armi che aveva fabbricato per me e i miei ufficiali, erano le migliori del regno.
Poi, mio padre mi presentò l'altro uomo, era giovane e distinto, per poco non sussultai al suo nome, e trattenni a stento una risata nel vedere come si rivolgeva a me.
"E così siete voi.. Conosco il vostro nome, anche se questo non era il posto in cui pensavo di conoscervi, ufficiale medico della Guardia Reale nominato direttamente dal senato, che mi ha semplicemente messo davanti al fatto compiuto.. Dovete avete amicizie importanti... Scelgo personalmente i miei ufficiali, di solito.. E non amo affatto queste interferenze.." Sorrisi "Immagino che sia una situazione complessa da affrontare, essere comandati da una donna, e vi scuserò perché non siete ancora passato a ritirare l'uniforme, non l'avete indosso, e soprattutto siete ospite di mio padre.. Per il futuro però, mi permetto di darvi qualche consiglio di comportamento, ascoltatemi, e andremo d'accordo..." Dissi, fissandolo negli occhi "Non lavoreremo insieme, dottore.. Io vi darò degli ordini, e voi li eseguirete, punto.. Funziona così nell'esercito... Sono il vostro capitano, non una dama da corteggiare, pertanto mi aspetto che mi salutiate militarmente, non commentiate il mio aspetto... ed è signore, non milady...".
Sorrisi a tutti e tre, sollevata del fatto che la cena fosse servita.
"Vogliamo andare?" Dissi, cordialmente, per poi prendere posto.
Continuavo a chiedermi perché fosse così importante quella cena per mio padre. Come poteva dipendere il destino del regno da un armaiolo e un medico? Forse Ottoni aveva sviluppato una nuova arma che ci avrebbe aiutato a distruggere i ribelli? Dovevo ricordarmi di chiederlo,
Il discorso, però, scivolò sugli ultimi avvenimenti , che avrei volentieri evitato di commentare, ma ricordai la domanda del mio soldato, sui mercenari.
"Ditemi, padre..." Dissi poi, in un attimo di silenzio "..voi che parlate col senato molto più di me, si sa qualcosa di questi mercenari che devono arrivare? I miei soldati vogliono sapere chi avranno tra i piedi... E, naturalmente, anche io...".
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