Tara giunse, così, al grande palazzo in cui si riuniva il Consiglio Supremo.
Era un magnifico palazzo che cantava con la sua imponenza e bellezza la grandezza del regno delle Icene.
Marmi policromi che richiamavano i riflessi delle pietre preziose più ambite, con venature simili ai riflessi del Sole morente nel crepuscolo; e poi lastre intarsiate con tecniche sconosciute al mondo degli umani, adornate, tutt'intorno, con affreschi raffiguranti i cicli mitici che portarono al principato di queste leggendarie donne alate.
La sala era ancora vuota, ma, poco dopo l'arrivo di Tara, una dei Consiglieri Supremi entrò.
“I rotoli...” disse guardando ciò che la ragazza aveva portato “... finalmente...” si avvicinò e prese le pergamene dalle mani di Tara “... ora potremo interpellarle e capire cosa fare... si, ne sono certa... troveremo il responso nei Versi Sibillici, scritti millenni fa dagli dei primordiali...” suonò allora una campanellina d'oro e un attimo dopo tutte le altre consigliere riempirono la sala.
Tutt'intorno, su gradini di marmo, potevano assistere alla consultazione le soldatesse, le veggenti e alcune delle custodi del fuoco sacro. E con loro prese posto anche Tara.
Iniziò allora la consultazione del consiglio.
Alcune consigliere elencarono gli strani eventi che avevano colpito la loro terra, partendo dall'incendio che tempo fa distrusse il Giardino del tempio.
Poi l'avvelenamento dei tre fiumi eterni, dovuto agli insetti velenosi e la pioggia di pietre caduta sul bosco.
E per fermare queste piaghe, infine, furono consultati i Versi Sibillici.
Ma i versi apparvero incompleti.
Mancava infatti l'ultima parte, quella contenuta nel rotolo perduto.
I versi trovati così recitavano:
“Da Oriente giunge il peccato
con l'Occidente da esso braccato.
Troverà odio e sfogo nei 7 flagelli,
ma tra essi guardati dai due agnelli.
Perchè invero di lupi avranno ardore
e vincerli potrai solo trovando quel...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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