Riccardo si lasciò, così, condurre da Eilonwy su quel suo carro, diretti verso la sterminata capitale di Afravalone.
Il cavaliere, allora, adagiato su quel carro tutto sommato comodo, ascoltò, rilassato, il bel canto della ragazza.
Era un canto armonioso e melodico, che sembrava capace di poter destare la lussureggiante natura resa silenziosa e malinconica dal tempo che invece lasciava cadere al suolo acqua ed umidità dal cielo.
“Che canto meraviglioso...” disse infine Riccardo “... mi sembra di avvertire sempre meno dolore alla ferita grazie alla vostra delicata voce, damigella... ma mi chiedo... perchè una dama così giovane e bella come voi si ritrova ad attraversare tutta sola questi luoghi? Perchè, mi domando, non vi è un cavaliere a scortarvi, per proteggervi da eventuali pericoli magari richiamati dalla vostra bellezza e della giovane età?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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