Cittadino di Camelot
Registrazione: 04-06-2011
Residenza: Broceliande
Messaggi: 914
|
Lady Gayonor...
Le nostre strade non si sono mai incrociate nel Giardino dei Saluti e dei Silenzi, ma sappiate che le vostre parole mi hanno profondamente commosso riportandomi alla mente persone care, ormai polvere nel vento, che hanno rimesso la loro sofferenza nelle Sue mani semplicemente attraverso il tramite delle mie canzoni. Che questa citazione possa posarsi sulla fronte di vostra Madre e sulle vostre Figlie nei giorni che verranno.
Taliesin, il Bardo
"Essendo entrato di nuovo a Cafarnao, alcuni giorni dopo, si seppe che era in casa. E si radunarono molti, così che non c'era più posto neppure davanti alla porta; ed egli annunziava loro la Parola. E vennero, portando a lui un paralitico, sorretto da quattro persone. E non potendolo presentare a lui a causa della folla, scoperchiarono la terrazza dalla parte dove era [Gesù] e, fatta un'apertura, calarono la barella dove giaceva il paralitico. E Gesù vedendo la loro fede, disse al paralitico: "Figlio ti sono rimessi i tuoi peccati" (Mc 2,1-5)."
Lady Eilonwy...
le nostre strade invece si sono incorciate qualche volta e grazie alla meravigliosa lady Elisabeth ed alla sua infinita saggezza, che ha forse involontariamente sintetizzato la frase che viene subito dopo, mi permette di potere esprime il mio saluto.
Taliesin, il Bardo
A chi doveva ancora rivolgersi il Gesù abbandonato e reietto, il Gesù tormentato e schernito? A chi se non a Dio, al quale si sono sempre rivolti i giusti e alla volontà del quale egli si era arreso nel Getsemani? Ma, adesso, neppure Dio c'è più per lui! Ora, anche lui lo ha abbandonato. Gesù deve ancora patire anche questo, che Dio gli si sottragga e si nasconda e si spalanchi attorno a lui il tenebroso vuoto del nessuno e del nulla. Ora egli attinge il profondo e beve fino alla feccia il calice della passione. Anche Dio l'abbandona. Egli esperimenta per noi l'abbandono totale. "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Ma neppure in questo momento, egli abbandona Dio! Proprio adesso, nel momento in cui Dio gli fa gustare anche questo: l'essere senza Dio, il dover patire senza Dio e il morire, egli si volge a Dio e si tiene saldo a lui. Prega, non grida nel vuoto, ma a lui, verso di lui! Egli si volge, senza Dio, a Dio! Depone ai piedi di Dio ogni angoscia, e, ora, anche questa tremenda angoscia del morire senza Dio. "Mio Dio, mio Dio...". Proprio così facendo, alla fine, egli diviene per tutti il vincitore del morire abbandonati da Dio e il vincitore della morte senza Dio - per tutti.
tratto da: H. Sehlier, La passione secondo Marco, Jaca Book, Milano 1979, pp. 97-98.
__________________
"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
|