Scusami ma i tre casi che esponi non differiscono affatto.L'attentato,la strage,commessa dal palestinese non puoi chiamarlo atto di guerra...perchè se iniziamo a parlare di diritto positivo(ordinamento giuridico prodotto dagli uomini) nei codici internazionali l'attentato a civili non viene considerato 'atto di guerra'.Poi se segui,come hai fatto dall'inizio del tuo discorso,il diritto naturale(diritti inviolabili dell'uomo che prescindono dalla produzione legislativa)c'è una grave incongruenza con la giustificazione che dai della pena di morte.Se il diritto alla vita fa parte della tua sfera valoriale non puoi giustificare l'esecuzione di un omicida...perchè nessun uomo può sancire la morte di un altro;noi non siamo Dio!nessuno può avere la presunzione di giudicare la vita di un uomo a tal punto da stabilire se merita di vivere o di morire.Questo errore è stato commesso dall'omicida....che soluzione è risolvere il tutto con l'identico reato?Ti consiglio con affetto di trovare una tua univoca convizione...un uomo può sancire la fine della vita di un altro?non esistono casi e casi....
ma comunque in tutto questo discorso,che si è trasferito da una considerazione filosofica e metafisica a speculazioni morali e giuridiche, ciò che pensiamo è giusto per noi...ma non si può considerare giusto oggettivmente!
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O fortuna imperatrix mundi!
Ultima modifica di myrddin : 16-01-2009 alle ore 16.34.02.
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