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Vecchio 11-01-2014, 10.23.39   #8490
Eilonwy
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Eilonwy sarà presto famoso
Malala, la ragazza ferita dai talebani mentre andava a scuola

«Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione». Malala Yousafzai ha pronunciato un discorso forte e commovente all’Onu nel giorno del suo sedicesimo compleanno. Il suo primo discorso pubblico da quando i talebani, lo scorso ottobre, tentarono di ucciderla sparandole alla testa mentre tornava a casa dalla scuola. «Mi hanno sparato, hanno sparato anche alle mie amiche. Credevano che quel proiettile ci avrebbe zittito. Ma hanno fallito – ha detto Malala *-. Dal silenzio, migliaia di voci si sono sollevate. Quello che hanno ottenuto? La debolezza, la paura, l’impotenza sono morte. La forza, il potere, il coraggio sono emersi».
«NON ODIO NESSUNO» - Vestita di rosa, il suo colore preferito, come raccontò lei stessa nel diario scritto nel 2009 per la BBC, indossando uno scialle bianco appartenuto a Benazir Bhutto (l’ex premier pachistana assassinata nel 2007 che da sempre è stata la sua eroina), Malala ha consegnato al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon una petizione per il diritto all’istruzione lanciata da lei stessa meno di un mese fa, e che ha raccolto ben 4 milioni di firme. Dopo un lungo applauso, Malala ha parlato con una voce matura, scandendo le parole. «Io sono la stessa Malala, le mie ambizioni sono le stesse, i miei sogni sono gli stessi. Non odio nessuno. Sono qui per parlare per il diritto all’istruzione. Voglio che anche i figli e le figlie dei talebani siano istruiti e se mi trovassi con una pistola in mano di fronte al talebano che mi ha sparato non lo ucciderei. Questa è la compassione che ho imparato da Maometto, da Gesù Cristo e da Buddha, da Martin Luther King, da Nelson Mandela e da Mohammed Ali Jinnah ».
«SORELLE, SIATE CORAGGIOSE» - Ha iniziato il suo discorso, «nel nome di Dio», e più tardi ha sottolineato che il vero Islam non è quello dei talebani: «Il loro Dio è una piccola conservatrice che manda le donne all’inferno se studiano», ha spiegato, «perché loro usano l’Islam per i propri obiettivi personali». Ha sottolineato il diritto delle donne all’istruzione: «Non chiedo agli uomini di lottare per loro, ma dico alle mie sorelle di essere coraggiose, di combattere per se stesse». Ha chiesto ai leader mondiali di cambiare la propria politica, in favore della pace e della tolleranza. Gli estremisti, ha spiegato, dovunque nel mondo «hanno paura dei libri e delle penne, hanno paura della forza delle voci delle donne. Questa, ha notato, è la ragione per cui 14 studentesse sono state uccise a Quetta e le insegnanti nel nord del Pakistan».
«HAPPY BIRTHDAY»- Un compleanno «tranquillo e intimo» ha scherzato Gordon Brown, inviato speciale dell’Onu per l’istruzione globale, mentre la mamma di Malala avvolta in un ampio scialle bianco piangeva in prima fila, accanto al marito e ai figli. Più tardi le centinaia di ragazzi venuti ad ascoltarla e a parlare di istruzione all’Onu da 80 Paesi del mondo, hanno cantato per lei «Happy Birthday». Malala però dice da mesi che questa sua «seconda vita» dopo l’attentato è dedicata agli altri. «Ricordate una cosa, questo Malala Day non è il mio giorno – ha spiegato all’Onu -. Oggi è un giorno dedicato ad ogni donna, ad ogni bambino, ad ogni ragazza che ha alzato la voce per difendere i suoi diritti. Ci sono centinaia di attivisti sociali che non solo parlano ma combattono per la pace, l’istruzione, l’uguaglianza. Molti danno la vita, moltissimi sono stati feriti. Io sono solo una di loro».

Malala Yousafzai (in lingua pashtu: ملاله یوسفزۍ; Mingora, 12 luglio 1997) è una studentessa e attivista pakistana. È la più giovane candidata al Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili ed all'istruzione, bandito da un editto dei talebani, delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swat.
All'età di tredici anni è diventata celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne, e la loro occupazione militare del distretto dello Swat. È stata nominata per l'International Children's Peace Prize, premio assegnato da KidsRights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi.
Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all'attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la responsabilità dell'attentato, sostenendo che la ragazza “è il simbolo degli infedeli e dell'oscenità”; il leader terrorista ha poi minacciato che, qualora sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati. La ragazza è stata in seguito trasferita in un ospedale di Londra che si è offerto di curarla.
Il 1º febbraio 2013 è apparsa la notizia che il partito laburista norvegese ha promosso ufficialmente la candidatura di Malala al Premio Nobel per la Pace 2013.
Il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, parla al palazzo delle nazioni unite a New York, indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto e lanciando un appello all'istruzione dei bambini di tutto il mondo.
Il 10 ottobre 2013 è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero. L'annuncio è stato dato dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, che lo ha motivato dicendo che è una ragazza eroica. Il premio le è stato consegnato in occasione della Sessione Plenaria di Novembre, a Strasburgo, il 20 novembre 2013.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!!
Eilonwy

Ultima modifica di Eilonwy : 11-01-2014 alle ore 10.30.55.
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