Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 13-01-2014, 01.56.22   #1614
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un ricco e potente barone del regno, da sempre vassallo dei duchi Capomazdesi, convocò il prode sir Guisgard per una delicata faccenda.
La sua figlioletta, infatti, giovane ed avventata, affascinata, come spesso accade ai semplici di cuore, da nuove tendenze e fantasiose illusioni, cedette alla terribile propaganda che alcuni Catari diffondevano nella foresta subito fuori i confini di Capomazda.
La fanciulla, così, insieme ad altre sue ingenue compagne, si ritrovò invischiata nei meandri della terribile ed innaturale dottrina di quei perversi eretici.
“Vi pagherò qualsiasi somma, sir Guisgard...” disse disperato il barone “... trovate mia figlia, però... non mi interessa in che modo ci riuscirete... potete anche sterminarli tutti, quei dannati... ma rivoglio la mia bambina!”
“Non temete...” sicuro di sé il Primo Cavaliere e Amante Perfetto “... riavrete vostra figlia prima della festa di Sant'Antonio Abate.”
Così, il nostro eroe, per trarre informazioni utili, si recò nella dimora di Gregorio di Lepanto, esule greco in seguito alla caduta di Costantinopoli ad opera dei Turchi e conoscitore di ogni sorta di eresia tra l'Oriente Greco e l'Occidente Latino.
“Mio signore...” mormorò il greco “... i Catari usano radunarsi in una fortezza diroccata... e la loro prossima riunione avverrà proprio stanotte...”
“Ottimo!” Esclamò il novello Lancillotto.
“Tuttavia...”
“Cosa?” Fissandolo l'idolo di grandi e piccini.
“Entrare in quel luogo non sarà facile...” spiegò Gregorio “... poiché gli eretici hanno un codice segreto di cui solo loro conoscono la soluzione...”
“Vedremo...” fece Guisgard.
Allora, la notte successiva, nascosti nel buio, il cavaliere ed il dotto greco spiarono l'ingresso al luogo del raduno cataro.
Sulla soglia vi era un guardiano e ad ogni adepto, prima di farlo entrare, poneva un numero.
“Otto.”Mormorò.
“Due.” Rispose l'adepto.
“Dieci.” Il guardiano ad un nuovo adepto che chiedeva di entrare.
“Tre.” Lesto questi.
“Tre.” Il guardiano ad un terzo adepto desideroso di entrare.
“Uno.” Rispose quello.
“Trentasei.” Ancora il guardiano ad un nuovo adepto.
“Quattro.” Sentenziò questi.
Guisgard allora, coperto da un cappuccio, raggiunse l'ingresso fingendosi uno della setta.
“Mille.” Guardandolo il guardiano.
Naturalmente il nostro Primo Cavaliere non solo rispose correttamente, riuscendo così ad entrare, ma sgominò gli eretici e ricondusse la figlia del barone e le sue compagne alle loro famiglie.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere l'arcano, svelando quale numero sir Guisgard rispose al guardiano e perchè?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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