Il contrabbandiere fissò Elisabeth e scosse il capo.
“State tranquilla...” disse seccato “... avremo i cavalli e partiremo quanto prima per il bosco...” guardò poi il vecchio “... allora, dove diavolo sono i miei cavalli?”
“Ecco...” mormorò il vecchio “... li ho perduti... oh, momentaneamente, si intende!”
“Perduti?” Ripetè il contrabbandiere. “E come diamine si fa a perdere dei cavalli? Forse si può smarrire un fazzoletto, il bottone del panciotto o un guanto, ma dei cavalli, miseriaccia!”
“Li ho perduti a causa di un cattivo tiro di dadi...” spiegò il vecchio “... insomma, solo per un dannato colpo di sfortuna...”
“La sfortuna” fece il contrabbandiere “è un fulmine che cade dal cielo e ti prende in pieno! O la ruota del tuo carro che finisce in un fosso e fa in modo che salti l'asse centrale! Questa è sfortuna! Giocarsi invece i cavalli di un altro ad una stupida partita di dadi, vuol dire essere un vero idiota!”
“Calmati, su...” mormorò il vecchio “... li riavrai...”
“Certo che li riavrò!” Esclamò il contrabbandiere. “Puoi giurarci! E sarai tu a restituirmeli!”
“Al più presto avrò la mia rivincita e...” sorridendo timidamente il vecchio.
“No, li voglio subito!” Lo interruppe l'altro. “Devo condurre dei clienti in un certo posto e mi servono per il carro!”
“Dai, ragiona...” tentando di calmarlo il vecchio “... non posso certo pretendere subito una rivincita...”
“Chi?” Chiese il contrabbandiere.
“Ma vedrai che presto li riavrò...”
“Chi?” Ancora il contrabbandiere.
“Dopotutto mi spetta una rivincita, no?”
“Chi ti ha vinto i miei cavalli?” Gridò il contrabbandiere.
“Messer Colpen...”
“Cosa?” Incredulo il contrabbandiere. “Ti sei giocato i miei cavalli contro quel miserabile aguzzino?” Tirò via un sasso da terra con un calcio. “Ma come si può essere così stupidi!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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