Guardai andare via quella ragazza con un sorriso, era davvero in gamba.
Sperai vivamente che non le accadesse nulla.
Qualcosa mi impedì di chiudermi nei miei pensieri, un trambusto.
Cos'avevano tutti da strillare tanto? Non sembravano spaventati, anzi.. Cosa stava succedendo? D'un tratto, udii il suo nome acclamato a gran voce.
Era qui! Era arrivato in città.
Rientrai immediatamente in caserma, e mi affacciai dalla finestra del mio studio, che dava sulla strada.
Osservai la gente felice, e attesi.
Lo vidi arrivare con il suo seguito, spavaldamente a cavallo.
Sgranai gli occhi. Sapeva in che situazione era la capitale, cosa gli passava per la testa?
Almeno così puoi vederlo, Clio.. Dì la verità che non desideravi altro ...
Quella voce melodiosa e insopportabile si fece strada nella mia mente, non potevo certo permettere a quella parte di me di uscire allo scoperto, ci mancava solo!
La ignorai e mi concertai sui suoi uomini di scorta, li avevo approvati personalmente, e mi sembravano sufficientemente attenti in quelle circostanze.
Ma era lui a monopolizzare la mia attenzione, splendido come sempre.
Salutava la folla con un meraviglioso sorriso dipinto sul volto.
E per un breve istante, mi parve di vederlo voltassi verso di me.
Il verde nei suoi occhi era intenso come lo ricordavo, chinai lievemente il capo, in un cenno di rispettoso saluto.
Mi chiesi se si fosse accorto di me, poteva aver semplicemente guardato nella mia direzione.
Rientrai così nella stanza e mi sedetti al grande tavolo, cercando di concentrarmi sul da farsi della giornata, con scarsi risultati.
I miei occhi continuavano a vagare su quella finestra, anche se da li potevo vedere solo il cielo azzurro.
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