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Vecchio 18-01-2014, 02.01.00   #469
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Clio raggiunse il palazzo dove si riuniva il Senato.
Era questa la più antica e nobile assemblea sorta nel regno.
La tradizione narra che fu istituita, in una sua forma arcaica, dal leggendario Re Scorpione, uno dei primi sacri monarchi di Afravalone.
Il Senato sorse così per consentire ai membri più anziani dell'aristocrazia di poter avere diritto di parola e confrontarsi con i sovrani.
Col tempo il Senato divenne il cuore del Consiglio dei Migliori, ossia l'assemblea suprema dell'intera aristocrazia Afravalonese, per vedere poi crescere sempre più il suo potere.
Fatigas di Suession, grande filosofo del reame, riconosceva in questa coesione di poteri il vero segreto dell'ordine, Afravalonese: la Corona rappresentava il potere del re, il Senato quello dell'aristocrazia ed infine i Comizi Borghesi, dove si riunivano gli uomini adulti, non nobili, del reame in grado di portare le armi.
Il Capitano della Guardia Reale fu allora fatto entrare nella grande sala in cui i senatori deliberavano.
E nonostante l'austerità che richiedeva il suo ruolo, Clio appariva bellissima.
Sin dall'adolescenza suo padre aveva voluto per lei un'educazione maschile, visto che il suo destino era quello di dover portare le armi.
Ma la sua bellezza e la sua eleganza avevano più di una volta indotto alcune dame di corte a nutrire una vaga gelosia, mista ad ammirazione, per la nobile spadaccina.
Tuttavia, i suoi indubbi meriti in battaglia, la fedeltà delle sue truppe e la stima di gran parte dei senatori, avevano ben presto fatto guadagnare alla ragazza il rispetto e la considerazione di tutta la corte.
E quella divisa ufficiale, nonostante tutto, non riusciva a celare il fascino del giovane capitano.
La ragazza, dai lunghi e mossi capelli biondi, aveva carnagione chiara, lo sguardo luminoso e ardente, impreziosito da meravigliosi occhi blu e aggraziato dalla leggerezza delle sue palpebre.
La divisa, riccamente cucita con lo sfarzo consentito agli ufficiali, consisteva in un'aderente giubba verde smeraldo, stretti pantaloni lillà racchiusi da alti stivali di pelle ed un lungo mantello bianco.
All'improvviso tutti i presenti si alzarono in piedi.
Nella sala entrò il principe Karel.
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