Karel era seduto sotto una piccola loggetta, formata da un parapetto marmoreo sorretto da due colonne di gusto classico.
Il principe era intento a dipingere su una tela.
“Vi stavo aspettando, Clio...” disse senza distogliere gli occhi dal paesaggio che dipingeva “... adoro guardare e dipingere un giardino quando il tempo è così inquieto... forse perchè molti non riescono a scorgerne la vera bellezza... io lo trovo meraviglioso...” finalmente si voltò a fissarla “... durante il mio viaggio ho ascoltato molti bardi... per una moneta o un piatto di minestra sono capaci di narrarti il mondo intero...” si alzò e fece cenno alla ragazza di raggiungerlo e sedersi accanto a lui “... ma pochi posti al mondo hanno una bellezza indomita e selvaggia come queste terre... eppure” sorridendo “tra le tante cose belle di Afravalone, forse quella a cui ho tanto pensato solo per ultima riesco finalmente a vederla...” ed i suoi occhi si fermarono in quelli di lei.
Intanto, in un luogo lontano ed ignoto, un uomo era prostrato davanti ad un seggio.
“Attendiamo solo nuovi ordini, signore...” mormorò fissando la figura seduta sul seggio.
“Molti si sono rallegrati del ritorno del principe...” fece la figura “... credono che possa risollevare le sorti del regno... ma egli è solo uno sciocco, un inetto...”
“Prepareremo un nuovo attentato, signore?” Chiese l'uomo al suo padrone.
“Stavolta non colpiremo i miserabili e gli inermi...” rispose la figura “... stavolta ambiremo a qualcosa di più terribile...”
“A cosa, signore?”
“A quel loro presuntuoso principe...” disse l'oscura immagine sul seggio.
“In che modo, mio signore?”
“Un principe, come un re, o governa o muore...” sentenziò la figura.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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