Entrammo nella grotta...l'aria era solenne, proprio come se quel posto fosse una chiesa...d'altronde non era il luogo che rappresentava la presenza di Dio..anche un freddo e angusto antro era la sua dimora se vi risiedeva un uomo come quell' abate, suo rappresentante.
In lontananza vi era una flebile luce ad indicare il punto da raggiungere, eravamo tutti in silenzio...tensione? riverenza...o timore?
Arrivammo vicino a un misero tavolo, mi guardavo attorno, solo un uomo forte di spirito e tenace poteva vivere in quel posto angusto e freddo.
Sopra il tavolo osservai dei tomi, appunti e oggetti vari.
Ad un tratto udii un leggero mormorio..era Gyen e avvertii dietro me nella penombra una figura.
Afferrai la candela sul tavolo per osservare meglio, mi voltai e vidi una figura vestita col saio e incappucciata..non riuscivo a distinguere il volto ma sapevo egli ci stava scrutando e forse fino dentro l'Animo.
"I miei omaggi...voi siete..l' Abate Nicola" chiesi con voce tremante ma non spaventata.