Clio giunse presso la cappellina che sorgeva poco lontana dal Sacro Cuore e dopo qualche minuto vide arrivare qualcuno.
Indossava un lungo mantello blu cobalto, un basco piumato e alti stivali da caccia.
“Salute a voi, Clio...” disse Karel alla ragazza “... siete... si, siete incantevole... mi ricordate la fresca bellezza delle giovani di Provenza e del Rossiglione...” sorrise, restando però con i suoi occhi in quelli di lei “... perdonatemi, ma dopo avervi vista così non posso che ritenere un sacrilegio sapervi ancora una volta un militare...” continuò, per poi offrirle il braccio “... ma non voglio parlare di cosa accadrà dopo... siamo in incognito, no? E per una causa importante... difendere la vita del principe e dunque dello stato...” ammiccando “... andiamo dunque... saremo due giovani promessi sposi e naturalmente innamorati alla follia, in cerca di un loro nido d'amore... la nostra fantomatica villa!”
Risalirono allora a piedi la stretta via del centro ed in breve si ritrovarono alle spalle dell'abitato cittadino.
Oltrepassarono un ponte ed infine giunsero nei pressi di una piccola villa isolata.
“Qui vivono” fece Karel “due vecchi custodi del Palazzo Reale. Hanno lasciato quell'impiego essendo ormai anziani e vivono qui da soli. Sono certo che ci offriranno ospitalità nella loro villa.”
Così raggiunsero quell'abitazione.
Davanti l'ingresso vi era un vecchio intento a coltivare un piccolo orticello.
“Salute a voi, Gabin...” avanzando verso di lui Karel “... molto bella la vostra dimora... volete vendermela?”
“Impossibile, signore...” scuotendo il capo Gabin “... essa non è in vendita... ma come conoscete il mio nome?”
“Mi hanno indirizzato qui...” rispose lui “... siccome la mia fidanzata” indicando Clio “vedendo la vostra casa si è innamorata di colpo, ho chiesto informazioni su di voi... avanti, non posso non esaudire i desideri della mia futura moglie... ditemi il prezzo e sono certo che concluderemo.”
“Non si può, messere.” Irremovibile Gabin. “Non è in vendita.”
“Neanche se a chiedertela fosse il tuo signore?” Sorridendo Karel. “Quel discolo che ti faceva ammattire rompendo gli ortaggi dell'orto di palazzo?”
Gabin lo fissò meravigliato.
“Neanche mi riconosci adesso?” Ridendo il principe.
“Bontà Divina!” Esclamò il vecchio. “Siete voi, altezza! Bontà Divina!”
E i due si strinsero forte.
“E chi è questa bella ragazza?” Domandò Gabin fissando Clio.
“Come ti ho detto” prendendo la mano di lei Karel “lei è la donna che amo e che sto per sposare.”
“I miei complimenti, altezza.” Annuendo Gabin.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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