Gufo Scarlatto rise forte a quelle parole di Clio.
“Ascolta, bellezza...” disse fissandola negli occhi “... sono un uomo pietoso e fondamentalmente giusto... se ti sfidassi io, credimi, avresti ben poche possibilità anche di estrarre la tua spada... invece sono buono e voglio darti una speranza... e sia...” annuì “... domani a Mezzogiorno nell'Ippodromo... se batterai il mio spadaccino, allora, troveremo un'intesa... ma se dovessi perdere...” un ghigno apparve sul suo volto “... eh, mia bella soldatessa, temo che discuteremo in privato, solo tu ed io, circa la possibilità che si possa collaborare fra noi e voi...”
I suoi luogotenenti risero, facendo versi osceni fra loro.
“Questo è tutto.” Sentenziò Gufo. “Allora ci si ritroverà tutti domani. Ora noi ci ritiriamo...” mostrando un grosso inchino “... è stato uno spasso contrattare con voi, augusti senatori...”
E i tre mercenari andarono via ridendo e canticchiando.
“Non dovevate cadere nelle loro provocazioni, capitano.” Disse uno dei senatori a Clio. “Il Senato quando ne sarà informato resterà molto deluso dal vostro comportamento.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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