“Ho sempre ritenuto” disse Bool a Clio “che la dialettica è un'arma troppo pericolosa per un militare. Il passato ci insegna che simile capacità, legata all'abilità delle armi, ha sempre generato ambizioni e disordini... basta rammentare le figure di Silla, Catilina, Pompeo o di Cesare nell'antica Roma...” la fissò negli occhi “... vi confesserò, capitano, che la vostra posizione è molto complicata... e spero per voi che non la rendiate domani insostenibile, perdendo la sfida con quel mercenario... sarà spiacevole, lo so, ma il Senato, in caso di una vostra sconfitta, sarà obbligato a chiedere le vostre dimissioni dalla Guardia Reale... è inutile dirvi che molti non aspettano che questo, magari per mettere al comando delle guardie del re qualcuno più vicino al Senato ed al Vescovo... sarò sincero con voi, capitano... io stesso ho compilato una lista con almeno una mezza dozzina di nomi pronti a prendere il vostro posto... e sono pronto a leggerla domani ad alta voce di fronte a sua altezza reale... ma sarò altrettanto sincero dicendovi però che una simile situazione renderebbe ancora più debole le nostre milizie agli occhi del popolo, dei nostri nemici ed anche a quelli dei mercenari... ecco perchè, nonostante tutto, spererò in una vostra vittoria domani... ma vi avverto... non tollererò altri colpi di testa da parte vostra, capitano... ora potete andare... ah, dimenticavo... anche vostro padre è al corrente della vostra bravata di domani... vi sta aspettando... e rammentate, mi auguro di rivedervi domani... possibilmente in buona salute... è tutto...” e la congedò con un cenno della mano.