Avanzai a passo sicuro, pronta a difendermi ancora una volta.
Ma mi illuminai all'istante, distendendo il viso in un largo sorriso, nell'udire le parole di mio padre.
Era dalla mia parte, aveva fiducia in me.
Mi sedetti accanto a lui e alzai la coppa di vino prima di portarla alle labbra.
"Sono felice che approviate la mia scelta, a parte i miei uomini siete il primo a farlo.. in realtà, sapevo fin dall'inizio che sarebbe accaduto.." Risi "di certo non immaginavo dei mercenari docili e disposti a farsi dare ordini da una donna.. Figuriamoci..." Scossi la testa, bevendo un altro sorso.
"In realtà, avrei preferito combattere col loro capo, sarebbe stato molto più incisivo, ma pazienza... Mi accontenterò di dare una lezione al suo campione... Dovevate vedere i senatori quanto erano infuriati con me e servizievoli con i mercenari... Secondo loro, avrei dovuto starmene zitta mentre quelli si prendevano gioco di me.. E ovviamente la colpa è mia! Avete ragione padre, domani servirà anche a loro e ai nostri nemici..".
Posai il bicchiere e alzai lo sguardo verso il vecchio ufficiale, con gli occhi così simili ai miei "Vi ringrazio per il vostro appoggio, se posso vivere questa vita lo devo a voi, e farò sempre di tutto per rendervi fiero di me..." Sorrisi.
"Non so se lo sapete, ma il senatore Bool mi ha informato che in caso di sconfitta dovrò lasciare la Guardia Reale.." Alzai le spalle "Non che mi importi più di tanto... Vi lascio immaginare cosa vorrà da me il Gufo se perderò domani..." Sorrisi, un sorriso gelido, lontano "E potete star certo che non glielo permetterò, mai.. A qualunque costo..." Dissi piano, mentre un brivido freddo mi attraversava.
Dopo un istante, però, sorrisi nuovamente.
"Beh, ma tutto questo non ha importanza, perché domani batterò quel mercenario, e potremo andare avanti con la lotta ai ribelli..". Mi alzai.
"Con permesso, padre, si sta facendo buio e io devo ancora sbrigare delle faccende prima di domani...".
Dovevo andare da lui, dovevo vederlo. E andare da lui non era l'unica cosa che dovevo fare una volta uscita di lì.
Esitai "La vostra fiducia e il vostro orgoglio sono molto importanti per me, non vi deluderò, statene certo... Ci tenevo a dirvi.. Beh, grazie, per aver scelto di rendermi quella che sono... Per aver sempre creduto in me..." Sorrisi, fissando quegli occhi chiari "Vi voglio bene, padre..".
Mi chiesi se non fosse la prima volta che esprimevo il mio affetto a mio padre, essere cresciuta da un militare, di certo non rende espansivi.
Ma volevo che sapesse, non potevo sopportare l'idea che, nel peggiore dei casi, si sarebbe dato la colpa.
Ultima modifica di Clio : 03-02-2014 alle ore 16.40.06.
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